Museo dei Codici di San Giacomo della Marca
I 61 volumi della Libreria del Santo sono oggi conservati nel Museo Civico dei Codici di San Giacomo della Marca. Tra i volumi, ve ne sono quattro autografi del Santo con trascrizioni di sermoni ed omelie, ed una lettera che San Giacomo indirizzò a San Giovanni da Capestrano, suo amico e confratello. All’interno del museo sono anche presenti due antiche mappe di Monteprandone del XVIII e XIX sec. ed una moneta coniata nel 1652 da Carlo II Gonzaga-Nevers, duca di Mantova e del Monferrato. La moneta celebra la nascita di Ferdinando Carlo, figlio di Carlo II e Clara d’Asburgo che non potendo avere figli invocarono il Beato Giacomo della Marca, molto venerato a Mantova ed attuale Compatrono della città.
Museo di Arte Sacra
Il Museo di Arte Sacra nasce nel 2000 per iniziativa dell’allora parroco don Francesco Ciabattoni insieme ad un gruppo di appassionati volenterosi monteprandonesi dell’Associazione cultuale "Mons. Eugenio Massi". E' allestito nella navata dell’ex Collegiata, che conserva ancora visibili alcuni affreschi murali datati tra il XIV ed il XVI sec. Il Museo attualmente ospita alcune tele, reliquie ed opere d’arte appartenenti alla Parrocchia di San Nicolò di Bari. Da segnalare il Crocifisso ligneo del XIII sec., la statua della Madonna di Loreto del XVI sec. e la sezione dedicata a San Giacomo della Marca. Compatrono della città.
Museo di San Giacomo della Marca
Il Museo di San Giacomo della Marca, inserito nel circuito dei Musei Sistini del Piceno, ha sede all’interno del Chiostro del Santuario e custodisce oggetti personali del Santo ed opere d’arte datate tra il XVI ed il XIX sec. Vi si trovano il corredo liturgico del Santo composto dalle Sue vesti e dal crocifisso, oltre al sigillo col nome di Gesù ed ad un busto ligneo del XVII sec. di scuola napoletana. Parte del museo è dedicata al Vescovo Monsignor Eugenio Massi, nativo di Monteprandone e missionario in Cina, dove mor sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, di cui si conservano memorie e paramenti sacri. Al Vescovo è intitolata l’Associazione Culturale "Mons. Eugenio Massi", una delle più attive nella conservazione delle tradizioni storico-culturali locali.
Piazza del'Aquila
E' la piazza principale del centro storico; per chi viene dalla zona a valle, si accede dalla rampa posizionata nel punto in cui fino alla fine del XIX secolo era presente la Porta da Mare, una delle due entrate antiche del borgo insieme a Porta da Monte. Da qui si può godere del panorama mozzafiato che si affaccia sulla zona sottostante con l’immenso sfondo blu del Mare Adriatico. Nella piazza si trovano due degli edifici storici più importanti di Monteprandone: il Palazzo Comunale e Palazzo Campanelli. Si può proseguire nel proprio cammino percorrendo via Corso e via Roma, quest’ultima porta alla zona più alta del paese.
Piazza Bella
Nelle serate estive, Piazza dell’Aquila riacquista la destinazione di "salotto a cielo aperto" grazie all’originale arredo urbano estivo temporaneo, ideato e realizzato dall’Amministrazione Comunale, denominato "Piazza Bella", che trasforma la piazza in un suggestivo scenario dove installazioni floreali, pedane e panchine in legno, sono la scenografia perfetta in cui grazie alla collaborazione dei ristoratori locali, nelle miti serate estive monteprandonesi, residenti e turisti possono degustare gli squisiti piatti della tradizione enogastronomica locale.
Palazzo Comunale
L’attuale Palazzo Comunale fu ultimato nel 1882 dopo che tra il 1867 ed il 1876 fu demolito il più antico "Palazzo Pubblico", insieme alla Porta da Mare e ad una parte delle mura castellane, per ampliare la piazza. Oltre al Municipio, l’edificio comprende anche l’Archivio Storico comunale. Costruito in stile neoclassico con volte a crociera, al suo interno vi sono preziosi affreschi visibili sia sul soffitto del portico d’ingresso del palazzo, sia sulle pareti decorate dell’anticamera e della stanza del Sindaco. All’ultimo piano un tempo vi era il teatro cittadino in cui si esibiva la locale filodrammatica. Nel loggiato di ingresso presente il monumento ai Caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale, dove ogni anno il 4 novembre, giorno dell’Unit Nazionale, Festa delle Forze Armate ed anniversario della fine della Grande Guerra, viene deposta una corona in memoria dei cittadini monteprandonesi che hanno sacrificato la loro vita in battaglia per il bene del popolo italiano.
Palazzo Campanelli
E' uno dei palazzi già presente sin dalla costruzione della prima cinta muraria; di proprietà comunale e restaurato completamente alla fine del XIX secolo nell’ambito della ristrutturazione generale di Piazza dell’Aquila, è caratterizzato dalla presenza di quattro cornici in travertino risalenti al XV secolo, ancora ben conservate nonostante i lavori effettuati, e di una meridiana posta al centro della facciata principale. Al piano terra troviamo la sala Consiliare, dove si svolgono le sedute del Consiglio comunale.
Via Limbo
Nonostante le manomissioni nel corso degli anni, via Limbo conserva ancora oggi le caratteristiche tipiche delle vie medioevali, con i suoi archi e le volte a crociera. Situata a ridosso delle mura castellane, erette nel XV secolo, è possibile accedervi dalla scalinata sul lato sinistro di piazza dell’Aquila. Nel periodo natalizio, grazie all’allestimento di un presepe con statue in movimento a grandezza naturale, nella via si torna a vivere l’atmosfera del periodo storico più florido di Monteprandone, in cui il comune era famoso per le sue botteghe artigiane.
Porta da Monte
E' l’ingresso ad ovest del borgo di Monteprandone. Fu murata a causa delle rigide temperature che favorivano la formazione di ghiaccio sull’attuale via Corso. Fino al 1292 il Comune di Monteprandone era sotto la giurisdizione e protezione del Comune di Ascoli Piceno, tanto che sopra la Porta vi ancora oggi raffigurato lo stemma della Città capoluogo di Provincia. Le mura e la torre che incorniciano la Porta da Monte sono state costruite successivamente per difendere il borgo dalle incursioni dei Saraceni.
Antico Lavatoio Comunale
E' stato realizzato nel 1908, dopo la costruzione dell’acquedotto dell’Ascensione. All’epoca il lavatoio rappresentava un punto di ritrovo per la quasi totalità delle donne che si occupavano della gestione della casa, compreso il lavaggio della biancheria e dell’approvvigionamento di acqua per usi domestici. Situato in via Borgo da Sole, rappresenta un unicum da valorizzare e salvaguardare anche per la sua particolare posizione rispetto al centro cittadino. Si trova infatti in un’area facilmente raggiungibile ma, allo stesso tempo, nascosta e defilata rispetto ai luoghi rappresentativi del vecchio incasato.
Fonte Vecchia
Dal valore storico-culturale inestimabile, la Fonte Vecchia detta "Conserva" è attualmente situata nell’omonima Contrada, su un terreno di proprietà comunale. Prima del XVII secolo, era la sorgente pi usata tra quelle del territorio; la popolazione sceglieva sovente di rifornirsi qui per abbeverare il bestiame e lavare i panni. Col tempo, data la migliore qualità dell’acqua si inizi ad usufruirne anche per usi domestici. Nel 1831 il Comune decise, su progetto dell’Ing. Giuseppe Nardini, di dotarla di un abbeveratoio e lavatoio in pietra sistemando la strada e gli scoli delle acque verso il torrente Ragnola. Il toponimo "Fonte Vecchia" di origine piuttosto recente, nato dopo la costruzione del nuovo acquedotto dell’Ascensione che dotò di abbondante acqua l’intero territorio, compresa la frazione di Porto d’Ascoli.
Villa Nicolai
Immersa nel verde del suo parco, Villa Nicolai è una struttura di particolare pregio culturale e architettonico della frazione di Centobuchi. E' situata sulla collina prossima alla strada Salaria, a circa 4 chilometri dal colle dell’antico incasato. Nelle pagine catastali l’antica struttura è denominata "Palazzo di cento busci" o "cento buche", da cui deriva il toponimo della zona in cui si trova. I buchi erano tipici degli edifici antichi in cui venivano inserite le travi di legno per la loro costruzione. Il palazzo, originariamente utilizzato per il controllo del territorio dai nobili Odoardi, fu ereditato dalla famiglia Nicolai dal marchese Diotallevi, che agli inizi del XX secolo lo ristrutturò così come è visibile oggi. Il complesso ha una superficie di 5 ettari e si sviluppa su due livelli: dal cancello principale, che affaccia sulla via Salaria, si accede direttamente al parco attraversato da sentieri ricchi di statue d’epoca, isole verdi, palme, fiori variegati e due secolari cedri del Libano. Raggiunto il piano superiore, lo scenario che si apre è quello di un ampio giardino fiorito dove svetta la residenza principale ed a pochi metri, lateralmente è posta una splendida costruzione, oggetto di un fedele restauro conservativo, un tempo utilizzata come granaio e rimessa per i cavalli. Completa la splendida cornice il bosco a ridosso del complesso, luogo adatto per suggestive cerimonie ed eventi all’aperto.
Accademia Italiana di Arte Presepiale di Monteprandone
L’Accademia Italiana di Arte Presepiale di Monteprandone, fondata dal maestro presepista Giovanni Rosati, presidente dell’Associazione culturale "Segui la cometa", in collaborazione con Adriano Giacinti, è nata più di dieci anni fa. Nel tempo ha raggiunto notevoli risultati sia nella preparazione degli allievi sia nella condivisione e nello scambio di opere d’arte con altre associazioni nazionali. Modellando blocchi di gesso e pannelli di polistirene, maestri e allievi scolpiscono e dipingono scenari curati in ogni minimo particolare, dalle mura di mattoni alle teste delle fontane storiche.
Mostra Nazionale di Arte Presepiale
Il frutto di questo meticoloso e costante lavoro lo si può ammirare durante l’annuale Mostra Nazionale di Arte Presepiale, patrocinata dall’Amministrazione comunale, organizzata e curata dall’associazione "Segui la Cometa", in collaborazione con le associazioni Monsignor Eugenio Massi e Pro Loco Monteprandone. Queste vere e proprie opere d’arte, a partire dall’8 dicembre, vengono esposte nella suggestiva cornice di Palazzo Parissi, storico edificio situato nel cuore del borgo. La mostra, oltre ad accogliere le natività realizzate dagli allievi dell’Accademia monteprandonese, ospita anche presepi artistici provenienti da tutta Italia.











